La settimana progetto
Da lunedì 5 giugno a giovedì 8 giugno.
Le classi prima e seconda secondaria e d’avviamento pratico delle scuole di Valle Bregaglia di Stampa sono partite lunedì mattina 5 giugno 2023 per Como, dove hanno approfondito la storia dell’Impero romano. Arrivati in città hanno lasciato i bagagli all’Ostello Bello, che si trova vicino al centro di Como.
Prima di visitare il Duomo hanno ammirato sul lago la scultura di Daniel Libeskind dedicata ad Alessandro Volta. Il pomeriggio sono saliti con la funicolare a Brunate.
Martedì mattina hanno avuto una visita guidata della città e il pomeriggio, rientrando in Valle, hanno fatto una fermata a Pusiano, per conoscere l’artista Giovanni Segantini.
Mercoledì e giovedì si sono concentrate principalmente alla ricerca delle strade romane sul territorio tra il passo del Giulia e la Bregaglia.
Il duomo di Como
La cattedrale di Santa Maria è una cattedrale cattolica molto particolare perché fu costruita in tre stili architettonici: tardo gotico, rinascimentale e rococò.
Si iniziò la costruzione della cattedrale nell’anno 1396 e fu completata nel 1740.
La cattedrale ha una bellissima cupola decorata con elementi dorati, restaurati in seguito all’incendio che distrusse la cattedrale nel 1935.L’altare del duomo e gli altri manufatti sono decorati con sculture e arazzi. Nella cattedrale ci sono sei statue marmoree di angeli che reggono i simboli della Passione di Gesù realizzate dagli scultori Giovanni Pietro Noni e Giovanni Battista Bianchi. La cattedrale vanta molte vetrate gotiche e rinascimentali.
Brunate
Il primo giorno siamo saliti a Brunate con la funicolare, inaugurata nel 1894. Brunate è un piccolo paesino su una collina sopra Como, da dove si ammira tutta la città. Qui abbiamo immaginato come ai tempi dei Romani doveva essere stata Como, sorta sulle malsane paludi bonificate, con le torri, le strade e le antiche mura che la cingevano. Dopo una breve pausa al parco giochi è iniziata la nostra discesa lungo il sentiero che un tempo era la principale via di comunicazione tra Brunate e Como. Lungo il percorso si trovavano tanti cartelli con delle poesie. Quasi alla fine ci siamo imbattuti nell’ Ermo di San Donato, una piccola chiesa sotto Brunate. L’ Ermo di San Donato era un ex convento francescano successivamente adibito ad abitazione civile.
La Como romana
Martedì mattina, dopo aver fatto una “bella dormita”, ci siamo incamminati verso una torre in mezzo alla città. Lì abbiamo incontrato Giuseppe, con cui abbiamo trascorso ben tre ore comminando e scoprendo la Como romana.
Como, all'inizio, era un agglomerato che si trovava più a nord, su una collina, perché sul piano si trovava una palude. Nel 196 a.C. arrivarono i Romani, che bonificarono la pianura, rendendola abitabile.
I Romani, per proteggere la loro città, costruirono delle gigantesche mura con molti ingressi che venivano controllati. La loro costruzione fu voluta da un imperatore. Le mura furono tracciate da un sacerdote con l’ausilio di un bue e una mucca, con attaccato un aratro.
I Romani costruirono anche delle torri di sorveglianza in caso di attacco, per allarmare il più velocemente possibile gli abitanti della città. Le mura vecchie dei Romani sono quasi tutte distrutte, perché i Milanesi abbatterono la maggior parte della città.
Dopo siamo andati sotto un parcheggio, dove si trovano delle vecchie terme. Al di fuori delle mura di Como romana vennero costruite delle terme che vennero finanziate dalla famiglia Plinio. Le terme avevano un sistema di riscaldamento a pavimento simile al nostro. L’ingresso era gratuito per tutti, uomini e donne. Durante una crisi finanziaria vennero abbandonate.
Sentiero Segantini in Brianza
Segantini è nato il 15 gennaio 1858, a Trento, ed è morto il 28 settembre 1899, in Engadina. È stato un artista molto famoso e importante per la storia dell’arte.
Nonostante abbia passato molti anni in Svizzera e i suoi ultimi 4 anni a Maloja, il periodo brianzolo è stato molto importante per l’artista. Si trasferì con la compagna Bice Bugatti a Pusiano nel 1881, in seguito alla morte del padre e per sfuggire ai creditori. Rimase in Brianza per 5 anni, prima di stabilirsi in Svizzera.
Martedì pomeriggio abbiamo fatto una fermata a Pusiano per seguire le tracce di Segantini in Brianza. Abbiamo percorso il sentiero alla scoperta di Segantini in Brianza, dove abbiamo potuto osservare alcune delle opere che l’artista ha realizzato lì.
I quadri più famosi che Segantini dipinse in Brianza sono l’“Ave Maria a trasbordo”, realizzato a Pusiano e “A messa prima”, che ritrae la scalinata che porta ad una chiesa a Veduggio. Sono tutti e due dipinti con la tecnica divisionista, che si concentra sulla luce, la composizione e l’uso di pennellate accostate che rendono l’opera più mobile e viva.
Segantini, prima di ispirarsi ai colori delle Alpi svizzere, usava colori un po’ più spenti e uno stile leggermente diverso da quello che conosciamo in Bregaglia ed Engadina.
Il Passo del Giulia in periodo romano
Mercoledì siamo andati sul Passo del Giulia accompagnati dalla nostra guida Tumasch Planta. Ci siamo concentrati per scoprire le tracce che ci hanno lasciato i Romani.
Grazie agli studi di Tumasch Planta e di suo padre Armon Planta, ora si può dire con certezza se su alcune strade alpine dei Grigioni sono transitati i Romani.
I due ricercatori hanno sviluppato un sistema per distinguere le varie fasi della storia. Per distinguere i sentieri Romani, Planta ha costruito un modellino di un carro romano con le ruote distanti 107 cm; usandolo hanno riscoperto delle scanalature lasciate dai Romani.
Se si trovando queste scanalature si può sapere con certezza che in quel punto sono passati i romani. Il Passo del Giulia era l’unico passo carrabile delle Alpi centrali. Molti pensavano che le strade romane alpine fossero vie ampie, ma Armon ha smentito questa supposizione. Molte strade si modificavano perché i sassi si spostavano in basso o si consumavano. Usavano molti sistemi diversi per riuscire a superare una salita molto ripida, ad esempio le carrucole.
Alcune strade romane sono state usate più tardi dai somieri e soldati medievali che invece di usare i carri come i romani caricavano la merce direttamente sulla bestia da soma.
La Motta di San Pietro e il masso Avello
La Motta è una collina tondeggiante nei pressi di Coltura che si è formata grazie ad una grande frana in tempi antichi.
Qui fu scoperto un insediamento dell’Epoca del ferro. Nei primi anni del 1960 furono inoltre portati alla luce un coltello di ferro, un po’ di ceramica, il frammento di una molla di spilla bronzea e un fusaiolo in pietra ollare.
Il masso Avello è una tomba a vasca che ancora oggi si trova poco sotto la strada cantonale che passa alla Palü. È lunga circa 1,92 m, larga 82 cm e di solito è piena di acqua piovana. La tomba fu scoperta nel 19° secolo e la lavorazione della superficie della tomba indica che in origine aveva un coperchio, che oggi non si trova più.
Il menu romano
Come mangiavano i Romani? L'alimentazione tipica comprendeva erbe selvatiche, verdure, legumi, olio, vino, uova, carne ovina e suina, escludendo la carne bovina: il bue era utilizzato esclusivamente per la coltivazione dei campi. Alcuni piatti tipici erano piadine o focacce, cotte nella cenere, a cui si accostavano formaggio, olive, uova o funghi, insalata di polpa di pane e cacio, con olio d'oliva e capperi. L’alimentazione dei ricchi includeva molte varietà di piatti, mentre quella dei poveri comprendeva spesso legumi o grano.
Giovedì, a pranzo, abbiamo assaggiato un menù romano preparato da alcune scolare, dalla maestra e dal cuoco della scuola. Abbiamo preparato carne con della pancetta legata attorno, con miele e nocciole e una foglia di alloro come decorazione e del risotto biologico con chicchi di avena, orzo pelato, spelta, riso integrale, lenticchie, grano saraceno, segale e riso selvatico.
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